Frutta e ortaggi

Castagne

Frutta e ortaggi

Questo prodotto è realizzato da La Volpe e il Mirtillo.

Fotografia: castagna

I boschi dell’Alta Val Tanaro, tra gli 800 e i 1000 metri, sono perlopiù castagneti da frutto ormai abbandonati.

La cooperativa La Volpe e il Mirtillo ha già recuperato e riportato in produzione oltre 2000 castagni di cultivar locali da cui ricava la materia prima per produrre le famose “castagne garessine”, dal calibro piccolo e dal gusto dolce e intenso.

Cosa sono le castagne garaessine?

Quella di “Castagna Garessina” è una denominazione commerciale usata per caratterizzare e rendere riconoscibili diverse varietà di castagne attualmente e storicamente coltivate nell’Alta Valle Tanaro e nelle Valli Mongia, Bormida, Casotto e Pennavaire. Si tratta delle varietà Gabbiana (la più diffusa e pregiata), Frattona, Ciapastra, Spina Lunga e di altre di minore diffusione. Queste varietà hanno un gusto molto intenso e dolce e sono particolarmente apprezzate come castagne secche. L’essiccazione viene fatta ancora oggi come da tradizione, ovvero a fumo, conferendo al prodotto finale anche un gradevole sentore di affumicato. Si svolge all’interno di costruzioni in pietra o muratura con un solo locale, denominate “Scau”, all’interno del quale, ad un’altezza di 2-3 metri dal suolo, si trova un soffitto di graticci in legno (“Grò o Groi”) opportunamente distanziati tra loro per permettere al calore ed al fumo di raggiungere le castagne e, nello stesso tempo, impedire che queste cadano nel locale sottostante ove è presente il focolare.
La scelta del legname da bruciare, il posizionamento delle castagne, i tempi di affumicatura sono tramandati di generazione in generazione e oggi sono raccolti nel Regolamento redatto dalla Città di Garessio che nel 2020 ha istituito la De.Co. Castagna Garessina.

Ultimo aggiornamento: 06/11/2024
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